Il mio lavoro si occupa principalmente dell’identità fluida della materia. Sono sempre stato affascinato dall’infinito ciclo ripetitivo che ci circonda, sia nel mondo naturale che in quello artificiale; il moto di crescita che mira e poi raggiunge il momento fugace della realizzazione, la successiva consumazione di questo momento, il decadimento e un nuovo inizio. Nel mio lavoro desidero catturare qualcosa dall’estetica e dall’essenza di questa condizione mutevole per seguire un processo di crescita distruttiva verso una forma completamente nuova ed evoluta, che emerge da una riorganizzazione di frammenti scartati. Creo opere che abbiano una qualche identità sia modulare che dinamica, partendo dagli oggetti esistenti in un contesto subliminale e cercando di arrivare a più possibili riflessioni contemporaneamente. (Attai Chen 1979-2023)