Nora Arrieta, Trésor-en-valise
Solo exhibition / 23.11–21.12 2025
Galleria Luisa delle Piane, Milano
a cura di Emanuela Nobile Mino
In concomitanza con l’inaugurazione della mostra ”Le strutture non tremano” torna a Milano il progetto Trésor-en-valise*.
Protagonista di questa edizione è Nora Arrieta, scultrice e ceramista tedesca, rappresentata dalla Galleria Antonella Villanova di Firenze (presso cui contestualmente è in corso la doppia personale “Nora Arrieta / Keiyona C. Stumpf”).
La mostra - allestita su arredi disegnati da Giovanni Michelucci nel 1957 per la sede della Cassa di Risparmio di Firenze, provenienti dalla collezione della Galleria Luisa delle Piane - presenta un nucleo di piccoli e preziosi lavori in porcellana e una selezione di opere in ceramica di medie dimensioni che diversamente raccontano la sarcastica e sagace poetica della Arrieta, votata ad esplorare contestualmente il mondo tangibile del reale e quello chimerico del virtuale, tra immaginazione e fantasia.
Una irriverente grammatica iconografica unita ad un virtuoso impiego del colore, attiva nel lavoro di Nora Arrieta un dialogo onesto e vivace con i materiali, che l’artista ascolta e al contempo ammaestra, con la manipolazione, la trasformazione, la mimesi, per dare corpo e voce a tematiche sociali e ad infatuazioni personali attraverso e oltre la forma.
Le sue sculture, pertanto, si presentano come un vocabolario di oggetti e di immagini note, talvolta intenzionalmente banali, ritrattate a comicizzarne il linguaggio formale, rendendolo ipertrofico.
Ciò che contribuisce ad avvalorare il carattere ipnotico ed inclusivo del lavoro di Nora è quel piglio umoristico metaforico, delicatamente irriverente, puro, quasi infantile, con cui l’artista delinea le sue iconografie e assembla le sue opere, coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza ludica votata alla risoluzione o all’invenzione di un rebus che riveli le connessioni ambigue tra le forme figurative e la loro stratificazione. Come giochi di costruzione, i lavori di Nora trascinano l’osservatore in un’attività ludica di stampo anarchico, permettendogli di interpretare liberamente il valore simbolico degli oggetti e delle immagini, di inventare mondi e di leggere la realtà da una prospettiva individuale.
Gli accostamenti imprevisti e destabilizzanti di forme e immagini, raccontano l’affollamento e l’accavallamento disordinato delle informazioni nell’era digitale ma anche, su un piano più prettamente privato, delineano la mappatura dello sguardo di Nora sul mondo e sulla storia. Uno sguardo mobile e trasversale che scruta con la medesima curiosità contesti diversi e apparentemente inconciliabili: cultura alta e cultura popolare, sfera pubblica e sfera privata, il contesto religioso e l’affare mondano, le proprie radici peruviane e tedesche e la cultura statunitense, l’evoluzione dei linguaggi artistici e della rappresentazione dal Medioevo al Barocco, dal Manierismo alla Pop Art, fino all’estetica fittizia dei social media.
In particolare, nel caso dei piccoli lavori in porcellana, che lei stessa definisce dei piccoli e preziosi giocattoli, l’ispirazione è attinta da contesti diversi: da un lato, dal bagaglio immaginifico infantile di Nora stessa - in particolare dalla serie di giocattoli “Polly Pocket”, fantasiose casette in miniatura che al loro interno contenevano dei piccoli mondi a se’ stanti; dall’altro, dalla sua esperienza negli Stati Uniti dove ha vissuto per alcuni anni per motivi di studio, e di cui riporta le tracce di fascinazioni diverse: l’affinità con il movimento artistico Funk Ceramics che, sviluppatosi negli anni ’60 in California, si distinse per un approccio sperimentale e molto scultoreo alla ceramica e per l’utilizzo di colori brillanti; e ancora, dall’incontro con il passato e con l’archeologia nel Museo di Storia Naturale di New York (ricordo che riaffiora nel motivo del dinosauro); infine, dalla seduzione per l’immaginario pop americano attorno ai rituali e all’estetica del cibo di strada.
Un ulteriore riferimento per questi piccoli lavori in porcellana è il tesoro di Dresda, e la magnifica collezione conservata nella così detta “Volta verde” (Grünes Gewölbe) una sorta di Cabinet de Curiosités che include capolavori di gioielleria, arte barocca ed oggetti rari e curiosi, emblema della preziosità del lavoro artigianale ed artistico, ed inno al principio di meraviglia e di tesoro.
“La porcellana mi pone in una condizione mentale e fisica di lavoro totalmente diversa dalla ceramica, ad esempio quando lavoro ad una scultura di grandi dimensioni in ceramica mi rendo conto che mi muovo diversamente all’interno dello studio e lavoro costantemente in piedi, mentre quando lavoro con la porcellana sono seduta al tavolo e ho la scultura di fronte a me, è un po’ come fare un disegno.”
(Tratto dal dialogo tra Nora Arrieta ed Emanuela Nobile Mino, in “Nora Arrieta”, Ed. Galleria Antonella Villanova, Firenze 2025)
NORA ARRIETA
Nora Arrieta è nata a Lipsia nel 1989, vive e lavora a Höhr-Grenzhausen, in Germania, dove lavora anche come educatrice e responsabile del laboratorio presso il dipartimento di ceramica dell'Istituto per l'Arte della Ceramica e del Vetro, e come responsabile della cottura dell’ultimo storico forno Kannofen, nella regione del Westerwald. Ha studiato scultura all'Accademia d'Arte di Berlino-Weißensee e all'Accademia di Belle Arti di Dresda e ha completato un master in ceramica presso l’Alfred University, nello Stato di New York. È stata borsista per l’insegnamento presso la Tabor Academy, Marion, MA, e ha svolto residenze d'artista presso il MOkS, in Estonia e la Syracuse University. Il lavoro di Arrieta è stato esposto in varie mostre internazionali, presso il Pulverturm Stadtmuseum di Oldenburg, il Keramikmuseum Westerwald di Höhr-Grenzhausen, il Kunstmuseum Ahrenshoop, la Galerie Handwerk a Monaco, Keramion Foundation a Frechen, The Clay Studio a Philadelphia, Site Brooklyn Gallery di New York e Eigen Art Lab di Berlino. I lavori di Nora Arrieta hanno ricevuto numerosi premi, tra cui il secondo posto al Premio Westerwald 2024, il premio "Keramik im Pulverturm" dello Stadtmuseum Oldenburg, il Grassi-Sparkassenpreis, il Frechener Keramikpreis e il Mart Stam Award. Le sue opere fanno parte di diverse collezioni pubbliche tra cui quella del Grassimuseum di Lipsia, della Fama Kunststiftung, dell'Alfred Ceramic Art Museum, della Staatsbibliothek di Berlino, e di varie collezioni private.
*Trésor-en-valise è un format espositivo itinerante curato da Emanuela Nobile Mino costituito da appuntamenti periodici dedicati alla ricerca sull’arte, il design e il gioiello contemporanei, che coinvolge gallerie italiane ed internazionali nell’ottica di una politica di cooperazione e di vicendevole ospitalità, per veicolare piccoli nuclei di opere di città in città, con l’intento di mostrarle in contesti e ad un publico sempre diversi.
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Nora Arrieta